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Con le mani in mano

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Oggi non ho fatto nulla di speciale. Sono rimasto a casa, ho pranzato e cenato con Elena. Abbiamo visto due film, uno è Harry Potter “Half blood prince” e l’altro è il violinista del diavolo. Il primo lo abbiamo visto un paio di volte invece il secondo, che ho visto da solo, ne avevo sentito parlare da alcune studentesse che amano la musica.

Il secondo mi è piaciuto. La musica, la sceneggiatura, la trama, la fotografia. Mi sono piaciute alcune frasi e situazioni. Il discorso che Urbani fa a Paganini dopo averlo sentito suonare a teatro con pochissimo successo. Le parole che ricordo sono pressapoco le seguenti :”Tu sei un genio ma nessuno ancora ti conosce. Prima bisogna farti conoscere se vuoi che tutti poi amino la tua musica. Innanzitutto bisogno far credere che tu sei un genio, che molti ti riveriscono e che ti rispettano. Solo dopo aver creato questa situazione potrai cominciare a suonare”.

Questa frase mi è piaciuta moltissimo. Marketing, strategia per vedere. È tutto applicabile ancora oggi. Ci sono molti artisti che vogliono dedicarsi anima e corpo alla propria arte ma non possono perché “devono” continuare a rinfrescare e a trovare nuovi contatti. Infatti sono proprio questi che aiutano a portare attenzione e lavoro. Ovviamente poi bisogna avere maestria della prorpia arte ma all’inizio basta un livello discreto per poi continuare a migliorarsi. Mi ha fatto pensare un po’ alla mia situazione con la fotografia. Ultimamente mi sono un po’ fermato e fotografo solo per lavoro o perché voglio andare contro gli stereotipi che mi stanno attorno.

Un’altra scena che mi è piaciuta moltissimo e mi ha fatto ricordare il libro che ho letto ultimamente “Mindset” è quella della disperazione di Charlotte Watson. Paganini l’aveva amata e lei ne era rimasta infatuata credendo nel vero amore di lui ma è successo un “incidente” e beh si sono separati (non voglio raccontare qui tutta la storia). I suoi genitori non avevano soldi e lei voleva che i giornali smettessero di presentarla come l’amante di Paganini. Voleva denunciare il giornale per far smettere queste voci ma la matrigna :”Non possiamo farci nulla perché non abbiamo soldi. Però potremmo prendere vantaggio da questa situazione. Paganini è famosissimo e ormai il tuo nome è legato al suo. Potresti usare questa situazione per cantare nei concerti e farti pagare.” Come prendere una situazione che sembra senza via di sbocco e vederla da un altro lato per prenderne vantaggio. È un consiglio che potrebbe salvare molte vite.

Questo Violinista del diavolo mi è piaciuto anche per la scelta delle luci e il movimenti della cinepresa. Il tutto ha avuto un tocco quasi caravaggesco (caravaggistico??). Gli esterni mi hanno fatto ricordare l’ultimo film di Sharlock Holmes. L’ho visto solo una volta ma vorrei vederlo ancora.

Ultimamente penso spesso ai violini perché sto fotografando nella liuteria e il prossimo mese esporrò le mie foto. Oggi ho preparato anche la versione in italiano della cartolina e ho aggiunto una nuova versione ma non mi è venuta fuori bene. Inoltre riguardando tutte le foto che ho fatto in queste ultime quattro sezioni mi sono accorto che mancano di forza e di impatto. Però ho intravisto qualcosa che mi sta dando direzione.

Per distrarmi un po’, nel poemeriggio sono stato al cafè Corazon per parlare un po’ con il barista e una cliente. Abbiamo parlato di aeroporti e non so perché. Quando sono tornato a casa ho accompagnato Elena al negozio di cd e di libri vicino a casa. Voleva uscire un po’ anche lei e soprattutto provare il suo nuovo paio di scarpe. Non è abituata a camminare con il tacco alto ma si sta abituando velocemente e soprattutto ne è felicissima.

Per il resto sono stato a casa a cercare nell’internet informazioni sui dolori alle spalle dovuti al nuoto e ho capito un po’ qual è il mio problema. Oggi non sono andato in piscina proprio perché aveva la spalla leggermente dolorante e la notte non ho dormito bene perché avevo la schiena superiore ancora tesa. Domani parteciperò alla lezione e voglio chiedere consiglio all’istruttrice.

Non sono proprio rimasto con le mani in mano ma la situazione, prima di scrivere questa parte del blog, era proprio quella. Su FB ho scritto che sono riuscito a respirare nuotando e mio cugino: “l’aria spero”, un po’ di umorismo nella vita non fa mai male.


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